Punti di vista
Cosa sono i gemelli digitali e noi cosa c'entriamo?
Introduzione
Per introdurre la nostra visione del Digital Twin è utile fare una breve panoramica della storia di tre.digital. Fondata nel 2019 dall’architetto Denis Mior (ora CEO e direttore tecnico), tre.digital è nata con l’obiettivo di concentrarsi sugli aspetti gestionali e tecnologici del settore AECO e industriale, attraverso metodologie BIM (Building Information Modeling) e 3D. Con il tempo è diventato sempre più evidente il valore del BIM sia per la gestione dei progetti di costruzioni sia per l’archiviazione dei dati architettonici. Questo ha ispirato l’idea di applicare tali metodologie anche alla gestione delle aziende manifatturiere e industriali, creando modelli digitali ricchi di informazioni.
In seguito abbiamo compreso che il modello BIM poteva includere non solo dati di costruzione, ma anche informazioni relative alla manutenzione e alla gestione dell’immobile lungo l’intero ciclo di vita. La grande mole di dati generata nella fase di progettazione con il BIM e la necessità di gestire questi dati durante il ciclo di vita dell’edificio hanno evidenziato la necessità di una soluzione software dedicata. Il BIM offriva il contenuto, ma mancava una piattaforma per organizzare e gestire efficacemente i modelli.
Da qui nasce la collaborazione con Mirco Cossutta (ora CEO e CTO di tre.digital), titolare di Heytech, un’azienda specializzata nello sviluppo di software cloud personalizzati. Dopo un periodo di collaborazione e un allineamento sulla visione del Digital Twin, questa sinergia si è evoluta in una fusione aziendale a fine del 2023. L’integrazione delle competenze BIM con l’esperienza nello sviluppo software ha permesso di concretizzare la visione del Digital Twin di tre.digital.
Per tre.digital il Digital Twin è un concetto basato sulle metodologie BIM, utilizzando il modello BIM come fondamento sia per la geometria sia per i dati durante le fasi di progettazione e costruzione dell’opera. Questo modello viene poi integrato in Symmetry, il nostro software avanzato per la visualizzazione e gestione dei modelli BIM. Grazie a Symmetry aggreghiamo dati, colleghiamo sensori IoT, attività, documenti e tutte le comunicazioni ad ogni singolo componente dell’opera, consentendo un continuo arricchimento dei dati sul modello BIM creato in fase di sviluppo.
Storia dei Gemelli Digitali
Il concetto di Gemello Digitale è stato introdotto per la prima volta nel 2002 durante una presentazione dell’Università del Michigan rivolta all’industria, con l’obiettivo di creare un centro per la gestione del ciclo di vita del prodotto (PLM). Il dott. Grieves, autore della presentazione, ha proposto una diapositiva intitolata “Ideale concettuale per il PLM”, che racchiudeva tutti i principi chiave del Gemello Digitale: un modello di spazio reale e uno di spazio virtuale, con flussi di dati bidirezionali tra i due, oltre a spazi virtuali secondari.
Il concetto si basa sull’idea di creare una replica digitale, o “gemello”, di un sistema fisico. Questo gemello informativo, autonomo e completo, è progettato per rimanere collegato al sistema fisico durante tutte le fasi del suo ciclo di vita.
Il termine PLM (Gestione del Ciclo di Vita del Prodotto) nel titolo della presentazione suggerisce che il modello del Gemello Digitale non sia statico, ma dinamico. I sistemi fisici e digitali rimangono interconnessi lungo tutte le fasi del ciclo di vita: dalla creazione alla produzione (fabbricazione), passando per l’operatività (sostenibilità e supporto), fino allo smaltimento.
Questo modello è stato utilizzato inizialmente nei corsi esecutivi dell’Università del Michigan sul PLM agli inizi del 2002, dove era noto come “Information Mirror Model”. Successivamente, il concetto è stato ampliato nel libro “Virtually Perfect: Driving Innovative and Lean Products through Product Lifecycle Management” (Grieves, 2011), in cui è stata introdotta ufficialmente la definizione di Gemello Digitale per descrivere questo approccio.